Addio, Maurizio Mosca

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    Mediaset e tutto il mondo del giornalismo italiano hanno perso un grande protagonista: Maurizio Mosca si è spento nella notte tra venerdì e sabato all'ospedale San Matteo di Pavia, dove era ricoverato da lunedì scorso. Aveva 69 anni. Da tempo sofferente, Maurizio è stato fino all'ultimo straordinario a lavorare in tv, dove ha costruito negli ultimi 30 anni una grandissima popolarità, in radio e nel suo blog sul sito di Sportmediaset.

    Il pendolino e le superbombe, giù e su dalla torre, ce l'ho con e gli inviti a cena, "aaaah, come gioca Del Piero", "Chiii? Non lo conosco": chi ci ridarà tutto questo? Istrionismi di grande successo frutto della fantasia e della profonda conoscenza del calcio e del suo popolo di Maurizio, che - oggi più che mai vale la pena ricordarlo - è stato un grande, grandissimo giornalista sportivo, testimone attivo dei grandi eventi degli ultimi cinquant'anni.
    Nato proprio all'inizio della seconda guerra mondiale, nel giugno 1940, figlio dell'umorista e giornalista Giovanni Mosca e fratello dello scrittore Paolo, ha iniziato da giovane a lavorare per il quotidiano La Notte di Milano per poi passare alla Gazzetta dello Sport, testata nella quale è rimasto per vent'anni come caporedattore, e dove ha svolto anche la funzione di direttore ad interim per due anni. "Scoprì" la televisione nel 1979, e da subito con la rete che, un giorno, sarebbe diventata Canale 5, Telemilano. Da allora, un sensazionale crescendo di successi, idee, popolarità. Non si contano le trasmissioni televisive e radiofoniche ("Calciomania", "L'Appello del Martedì", "Guida al Campionato", "Senza Rete", "Controcampo") che lo hanno visto protagonista nelle reti Mediaset e in altre emittenti nazionali e locali. Negli ultimi anni era sempre con noi a Sport Mediaset, la sua casa, la sua "famiglia" lavorativa che gli voleva bene e lo stimava anche e soprattutto per la sua signorilità, cultura, profonda simpatia e umanità. Amava il suo pubblico e - senza dubbio, anche dietro qualche critica o presa in giro - ne era corrisposto. Lascia un vuoto che, probabilmente, verrà compreso solo col tempo. Addio maestro.

    FONTE: Sport Mediaset

     
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